Il tallone nelle scarpe da corsa

Molto spesso quando si acquistano delle scarpe da Running o da Trail Running ci si concentra su aspetti quali l’ammortizzazione, il grip, la stabilità, il differenziale. Spesso sottovalutiamo l’ importanza di altri fattori che però risultano essere importanti allo stesso modo se non anche di più. Parliamo del tallone nelle scarpe da corsa.

In questo articolo cercheremo di spiegare e sviscerare i segreti costruttivi della parte tallonare delle scarpe da running.

Articolo e video descrizione di Marco Piovesan

Tempo di lettura circa 3:30 min.

Argomenti della recensione

Per dare un ordine espositivo all’articolo e degli spunti su cui riflettere dividiamo i vari argomenti in sezioni, in questo modo ciascuno potrà soffermarsi su ciò che più preferisce approfondire.

la costruzione del tallone e della conchiglia posteriore

diverse tipologie della parte tallonare

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La costruzione del tallone e della conchiglia posteriore

Il tallone nelle scarpe da corsa, anche se può non sembrare, è una delle parti più difficili da realizzare in una scarpa e riveste un ruolo molto importante sia nella scelta che nel successivo utilizzo.

La zona del tallone in una scarpa da corsa è realizzata utilizzando diversi componenti e materiali. Di norma si utilizza: la conchiglia di contenimento, gomma per l’imbottitura, fodera del collarino ed in alcuni casi un esoscheletro per ottimizzare la stabilità e il contenimento. Tutti questi elementi devono poi essere messi assieme con estrema cura e attenzione per garantire un risultato ottimale in termini di calzata, protezione e forma della scarpa. La fase di assemblaggio della zona tallonare rientra nel processo di realizzazione della tomaia. In un secondo momento poi la tomaia viene chiusa da un sottopiede, viene inserita al suo interno una forma e passsa alla successiva fase di montaggio con la suola. Questo ultimo passaggio è decisivo per la riuscita della scarpa. Se la zona del tallone non è stata ben realizzata il rischio che si corre è quello di avere “un montaggio che tira” utilizzando un gergo tecnico.

In parole più semplici, se la conchiglia e tutta la parte del tallone non sono state assemblate con cura, quando si mette in forma la tomaia si corre il rischio che la scarpa venga montata storta. Visivamente ci si accorge che la zona del tallone non è in asse con la linea della suola o che la conchiglia sporge più da un lato rispetto all’altro o che non c’è simmetria tra le due calzature. Cosa comporta una situazione del genere? Si va ad inficiare l’ utilizzo stesso della calzatura da running e si mette a rischio il comfort del piede e si possono causare indolenzimenti e fastidi sia al tendine che a tutto il piede.

Le diverse tipologie della parte tallonare

Partiamo dal presupposto che tutto il processo di assemblaggio sia andato a buon fine e che ci troviamo difronte a una scarpa da running ben fatta in ogni sua parte. Adesso andiamo ad analizzare le diverse tipologie di conchiglia posteriore. Il consiglio che do è quello di valutare almeno tre aspetti: l’ imbottitura, il sistema di contenimento e la forma. Il tallone nelle scarpe da running è molto importante e per questo vale la pena soffermarsi qualche attimo. Partiamo dall’ imbottitura. Come detto in precedenza questa è realizzata in gomma ( ultimamente si utilizzano anche materiali termo-formanti che si sagomano al tallone e al tendine sfruttando il calore corporeo). A seconda di quanto materiale venga utilizzato avremo un collarino più grosso o più sottile, più duro o più morbido, più arrotondato o più spigoloso.

Il secondo aspetto da valutare è il sistema di contenimento. Con questo termine ci riferiamo alla conchiglia vera e propria. Nella maggior parte dei casi viene inserita nella tomaia tra la gomma del collarino e il materiale esterno. Può essere realizzata in vari materiali a seconda del peso che si vuole dare alla scarpa e al livello di contenimento. Più la scarpa da corsa vuole essere protettiva, più la conchiglia sarà contenitiva e rigida. Di converso più la scarpa vuole essere leggera e veloce e più la conchiglia sarà fatta con materiali leggeri. In alcuni casi addirittura non viene utilizzata. Ultimo caso è quello riportato in foto qui sotto dove la conchiglia consiste in un esoscheletro in materiale plastico. Questa soluzione (molto utilizzata dal marchio Asics) propone una zona di contenimento tallonare esterna al piede.

Altro aspetto da considerare è la forma della conchiglia e della zona di contenimento del tallone. Come si può vedere dalla foto sottostante ci sono diverse forme della conchiglia. Andiamo da forme molto dritte (Adidas, Nike) a forme molto incurvate verso l’ interno della scarpa( New Balance, Hoka). Altre forme sono invece leggermente incurvate e il collarino risulta essere basso ( Saucony, Brooks). Ci tengo a fare una piccola precisazione. Gli esempi riportati dei vari brand non è da intendersi come se il marchio citato faccia sempre e solo utilizzo di quella particolare forma. All’ interno della gamma proposta ci possono essere diverse soluzioni. A questo punto la domanda nasce spontanea: che importanza ha valutare la forma della conchiglia posteriore? Vediamo di dare una risposta nella sezione consigli.

Consigli

Ora che abbiamo spiegato come viene realizzata la parte tallonare della scarpa e presentato le diverse soluzioni, vediamo di mettere in pratica tutto questo. Quando devi scegliere la tua nuova scarpa da corsa guarda anche la conformazione del tuo tallone, l’ inserzione del tendine d’Achille e la forma del calcagno. Sono tutti aspetti che possono aiutarti nella scelta. Come accennato in precedenza considera l’ imbottitura della conchiglia, il sistema di contenimento e la forma. In base alla diversa conformazione del tallone ci possono essere casi in cui si preferisce una forma dritta piuttosto che curva, molto imbottita piuttosto che scarna, con un sistema di contenimento più solido e rigido piuttosto che morbido. I casi sono davvero tanti e non c’è una soluzione univoca. Il consiglio che mi sento di dare è quello di dedicare qualche minuto a guardare il tallone, a fare un’ anamnesi di possibili problematiche avute nel tempo, esaminare se lo stesso stile di corsa possa essere influenzato da una scarpa con una tipologia di tallone piuttosto che un’ altra. Addirittura una certa soluzione costruttiva del tallone e della conchiglia può aiutare a correggere l’appoggio ed evitare un eccesso di pronazione. Anche se non può esserci una risposta univoca a tutte queste domande direi che in linea di massima un tallone molto sporgente alloggia tendenzialmente meglio in una conchiglia con poca imbottitura e magari morbida. Per converso un tallone e un tendine molto magro e asciutto preferisce alloggiare in una conchiglia più morbida e contenitiva.

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